Riunione del 15-1-2011

Il giorno 15-1-2011 si è tenuta la riunione ordinaria annuale dell’E.M.I.C.

Presenti 58 associati.

Primo punto in programma: resoconto dell’attività svolta dall’associazione nel 2010 e resoconto del bilancio dell’associazione stessa.

Secondo punto in programma: intervento del dottor Edoardo De Marchi, dello studio di consulenza del lavoro incaricato dall’associazione. Precisando che lo studio si avvale della collaborazione di legali dell’ambito civile e penale disponibili a collaborare con qualsiasi associato lo richieda, la discussione si è spostata sulla spinosa questione riguardante gli orari di lavoro. De Marchi ha precisato che riguardo alla questione di cui sopra, non fa fede il contratto nazionale del 1999 ma, bensì, il Decreto Legislativo n.66 del 2003, il quale ha rivoluzionato l’orario di lavoro: non c’è più l’obbligo delle 8 ore ordinarie al giorno ma c’è quello tassativo delle 11 ore di riposo. L’orario settimanale, di 40 ore ordinarie + 8 straordinarie, è reso flessibile dal fatto che le ore in più, lavorate nel corso di una settimana, vanno comunque recuperate durante la settimana seguente. Il decreto recepisce direttive europee. Il dottor De Marchi è comunque disponibile per qualsiasi delucidazione in merito ed è disponibile, tramite associazione, a dare delucidazioni sulla lettura della busta paga.

Terzo punto in programma: interventi di Matteo Frollano e Roberto Baroni, consulenti e rappresentanti di sicurezza sul lavoro nell’ambito dei set cinematografici. I due consulenti hanno presentato i corsi (almeno due) che si terranno in data da definire (probabilmente entro febbraio), e ai quali sono invitati tutti gli associati. L’associazione sosterrà tutti i costi dei corsi, che quindi saranno gratuiti per i singoli associati, e che avranno la durata di 6-8 ore complessive ognuno. I corsi, inoltre, non sono a numero chiuso e serviranno a coniugare l’esperienza dei lavoratori con la conoscenza delle norme sulla sicurezza.

Quarto punto in programma: Proposte dell’associazione per il 2011. L’associazione si impegna ad intensificare i rapporti con le realtà regionali per far sì che si capisca, in ogni realtà, quanta gente possieda i requisiti per fare un lavoro che non si inventa, certo, in due giorni (sembra sia questa la durata di sedicenti corsi, organizzati da varie rental, in luoghi dove c’è una presenza minima di maestranze). In quest’ottica l’associazione si impegna, con l’aiuto di tutti, ad escludere dall’associazione, e dall’ambito del nostro mondo lavorativo, tutti coloro che vengono assunti da cooperative o aziende esterne. Inoltre l’associazione si propone di portare avanti la discussione sui minimi delle paghe base, problema impegnativo, la cui eventuale soluzione è possibile soltanto attraverso la collaborazione con il sindacato. Altro proposito è quello di “stimolare” la Film Commission di Roma, che ormai sembra quasi latitante se non addirittura ostile ad una sopravvivenza del Cinema nella capitale. Importante è anche l’impegno di riallacciare i contatti con la FIDAC che, dopo il cambio di direttivo, si sono leggermente ridotti. Impegno importantissimo è anche il rinnovo del tesseramento che permette all’associazione di avere più voce nei confronti di tutte le problematiche eventuali e permette a tutti gli associati di avere una rappresentanza significativa verso tutti i termini di confronto. Per questo l’associazione invita tutti a continuare e perseverare nella ricerca di nuovi associati e nella conferma dei “vecchi”. Per far questo, l’associazione promette di facilitare e aumentare la comunicazione tra tutti gli associati e si impegna ad approfondire il legame tra associato, associazione e sindacato. Ultimo, ma non ultimo, l’associazione si propone di arrivare alla soluzione necessaria per far sì che finalmente vengano riconosciuti i nostri profili professionali e che venga finalmente riconosciuta la nostra esperienza frutto di un duro lavoro che dimostra che quello che siamo non si può inventare da un momento all’altro.

Tra i tanti interventi degli associati durante la discussione sono sorte altre problematiche che l’EMIC ha recepito e per le quali si propone di giungere a una soluzione o comunque ad intraprendere un percorso possibile. Tra le richieste ci sono quelle di porre su un eventuale tavolo contrattuale, delle norme meno restringenti nei confronti di capitali esteri; cercare di far intervenire un rappresentante dell’associazione; cercare di proseguire il discorso sulla delocalizzazione sempre più opprimente; l’invito a non far polemica, tra noi associati, sul sito di Kometa perché le nostre opinioni sono visibili a tutti (anche alle produzioni); si auspica che ogni associato intervenga alla riunione del nuovo sindacato (che si terrà il 30 c.m.), in maniera individuale perché l’associazione non si è potuta ancora esprimere sulla questione, non conoscendo nessun elemento per poterne discutere (l’associazione, comunque, ritiene vitale che chiunque faccia parte del sindacato non debba far parte del nostro ambiente per non poter essere ricattabile); continuare ad appoggiare la battaglia di Cinecittà per la sua sopravvivenza, perché, oltre a far parte della nostra storia, la stessa Cinecittà potrebbe essere un simbolo per la nostra battaglia, visto che loro sono già riusciti ad aprire un tavolo contrattuale (è auspicabile che la nostra solidarietà sia comune a tutte le associazioni); rinnovare la discussione sul minimo sindacale per poter attrarre molti colleghi costretti ad accettare lavori vergognosi, offrendo una solidarietà che potrebbe, eventualmente, forzare le produzioni ad alzare le paghe e, in base a questo, sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza da parte nostra (è stata ridiscussa la possibilità, sempre controversa, di rendere visibili sul sito, le paghe di tutti i lavori in produzione); dato che verrà presto discussa, in Regione, una legge sul Cinema sarebbe auspicabile (se possibile) che un nostro rappresentante sia presente, anche solo come auditore; diffidare qualsiasi società che presume di poter organizzare corsi specialistici, rilasciando addirittura un attestato; consigliare la presenza di uno dei nostri consulenti del lavoro, quando si va a contrattare con le produzioni; continuare la discussione sulle paghe dei vari lavori con la distinzione tra pubblicità, film e fiction (paga dipendente dalla durata dei vari lavori); invito a consultare i siti dei sindacati francesi e svizzeri per poter fare un confronto tra i vari contratti, nell’eventualità che si possa riaprire il tavolo contrattuale; scambio di opinioni tra associati di una stessa regione che, per problemi logistici, non possono essere presenti alle riunioni nazionali.

Tra tutte le iniziative proposte e discusse, l’associazione si impegna a prendere atto e cercare di risolvere le varie problematiche nei limiti del possibile, ricordando che è sempre gradito lo scambio di opinioni ed è sempre auspicabile la presenza di più associati possibili nei luoghi e nei tempi di riunioni aperte a tutti. L’associazione ricorda inoltre che, se per problematiche difficili (rinnovo del contratto, comunicazione tra tutte le realtà diverse e tant’altro), il percorso può essere molto lungo e complesso, è pur vero che per iniziative, quali l’organizzazione di corsi, il riconoscimento della professionalità (se non da parte di che sta in alto, almeno da parte nostra), la fattibilità è possibile in tempi molto più brevi. La caratteristica più importante per continuare il lavoro finora intrapreso è però quella di associare più colleghi possibili (nei limiti dei requisiti richiesti dallo statuto), per poter avere voce in luoghi e strutture dove altrimenti non potremmo avere alcuna visibilità.

Roma 15-1-2011

Consiglio Direttivo E.M.I.C.